martedì 29 ottobre 2013

I RED MASQUERADE - Delicatezza, radici e metal

I RED MASQUERADE
Delicatezza, radici e metal di una band emergente

Si chiamano RED MASQUERADE, ognuno rappresenta ciò che Burroughs avrebbe definito the heavy metal kid, ovvero il ragazzo di metallo pesante, ma sono anche di più e quel più è nell'imprevedibile bellezza che custodisce l'esordio, la prima volta. I più si meraviglieranno della mia volontà di parlarne, ma mi hanno sedotto per il mirabile accostamento di una voce che nella modulazione sapiente emerge come delicatissima e una musica aggressiva, eseguita con la dedizione di chi vuole dire qualcosa a tutti i costi e bene. La band: MARCO VIGLINO, chitarra; DANIO MISSUD, batteria; FABIO FRUCI, basso; MARIKA MURA, voce.


      Chi erano i Red Masquerade prima di unirsi per formare la band?
   La caratteristica della nostra band è proprio la diversità di esperienze di ognuno dei componenti. Infatti arriviamo da percorsi e studi molto differenti: c'è chi ha già avuto esperienze con altre band che abbracciavano questo genere musicale; chi invece ha avuto altri progetti indie rock e rock più in generale; chi viene da studi classici e jazz. Com'è ovvio, tutti coltiviamo la passione per il metal e il bello di partire con delle radici così varie è che i nostri pezzi riflettono anche le caratteristiche di ogni componente.

     Chi sono i Red Masquerade oggi?
   Oggi siamo un gruppo di quattro ragazzi appassionati di musica che si divertono a scrivere i loro pezzi e ancora di più a suonarli. Ma far parte di una band non significa solo questo: vuol dire anche andare d'accordo, condividere esperienze, stare bene insieme. La musica è una delle arti che entra negli angoli più profondi delle persone e sarebbe impossibile mettere insieme delle note senza quell'amicizia che stiamo costruendo col tempo. In più è curioso il fatto che tre su quattro componenti vivano insieme (e il quarto abiti dall'altra parte della strada!): questo rapporto così ravvicinato ci aiuta molto non solo a livello compositivo, ma anche nello scambio di idee e nella gestione della parte amministrativa.
   Altra caratteristica a renderci orgogliosi di noi stessi e del nostro lavoro è che ci occupiamo direttamente non solo della musica, ma anche dell'immagine, dei costumi e di tutto quello che riguarda la promozione mediatica. Riusciamo in questo perché all'interno della band abbiamo un fotografo, un tecnico informatico e un'aspirante sarta. Ne deriva un notevole risparmio economico unito a una supervisione globale del progetto.

   Cosa vorrebbero essere i Red Masquerade in futuro?
   Dire che non ci interessa la fama e il denaro, sarebbe una bugia colossale. Ma nel mondo della musica è abbastanza difficile, soprattutto in un genere così di nicchia come il nostro.
   Stando coi piedi per terra e parlando di traguardi non impossibili da raggiungere, possiamo dire che il nostro sogno sarebbe fare un album e raggiungere un alto livello qualitativo. Molto spesso si parla di metal come di una musica estrema, definita quasi rumore. Noi vorremmo sfatare questo mito producendo una musica di qualità e facilmente fruibile. Cerchiamo di impegnarci non solo con gli strumenti, ma anche con argomenti testuali che fanno riferimento a fatti e personaggi storici, tutto sempre in linea con l'immagine che vogliamo dare.
   Un altro obiettivo è quello di suonare live, perché per i musicisti il rapporto col pubblico è fondamentale ed estremamente soddisfacente. Anche questo però è un tasto molto dolente in uno Stato che continua a tagliare i fondi per la cultura e lo spettacolo e che aumenta le tasse ai gestori dei locali.




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