MACELLERIA EQUITALIA
con un nota di Michele Placido
(Lupo Editore, 2013)
Cinque racconti.
Cinque drammi esistenziali determinati dalla crisi odierna.
Uno scenario intimamente operaio e contadino, devastato dal propagarsi
inarrestabile della macchina istituzionale, che attraverso i suoi apparati di
riscossione forzata dei tributi, Equitalia, attiva pignoramenti di mobili prima
e immobili poi. E dopo ancora, la
nascita di un’organizzazione criminale, posta tra Equitalia e il cittadino
insolvente, dedita alla compravendita illecita dei beni. L’aggressione
definitiva di un popolo indifeso e ridotto alla miseria, dove anche la vergogna
e l’umiliazione fisica rientrano nella salvaguardia economica.
Macelleria Equitalia è la precisa analisi
dell’ultima Italia, delle meccaniche di un sistema malato che costringe all’esclusione
violenta dell’uomo dallo Stato, ma è anche il ritorno a quella umanità spoglia,
nuda, essenziale, dove i reduci sono blocchi di pietra abbandonati a loro stessi,
perché se a una statua cambi la postura,
anche di poco, ne va del santo.
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